In palcoscenico la musica dal vivo partecipa all’atto creativo della pittrice (Maria Luisa D’Eboli).
Il marmo risponde al richiamo della voce, permettendo all’anima regalatagli dallo scultore di venire fuori. La fusione tra stili di danza diversi (flamenco, modern, contemporary, caraibici), l’accostamento di generi musicali diversi (popolari, lirica, classica, leggera), la presenza dell’arte della pittura e della scultura, creano l’ambiente eterogeneo, generoso, vivo, dove tutto può essere il contrario di tutto, nel rispetto della storia e della cultura di ogni espressione artistica. Il Satiro a riposo di Prassitele, la Venere dell’Esquilino, la Venere di Cirene, ci ricordano che anche l’eternità ha una sua fragilità.
Coreografie: Vito Bortone, Antonio Di Vaio, Renato Greco, Maria Teresa Dal Medico, Lily De Córdoba (flamenco), Maria Chiara Maggi (caraibici), Maurizio Romanini (caraibici)
Assistente alle coreografie: Elisa Liani, Tiziana Corciulo (flamenco) e Fabiana Marcocci (caraibici)
Regia: Antonio Di Vaio
Pittrice: Maria Luisa D’Eboli
Testi: Antonio Di Vaio
Voce: Fabio Morici
Soprano: Graciela Dorbessan
Copie Scultoree: Felice Calchi Plaster Casts & Sculptures
Première: 15 Febbraio 2020, Teatro Greco, Roma